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l'importanza dei veri maestri
Musilbrasil.net - Novembre 2006
Mestre Chiquinho
Osservare due maestri molto esperti giocare, incuriosisce tutti gli allievi. Ma ciò che più di tutto scatena la curiosità degli allievi è poter giocare assieme a capoeristi che non conoscono e in questo modo fare loro conoscenza e vedere altri modi di giocare. Gli allievi hanno moltissimo da imparare, e per apprendere basta un mestre qualificato. Tuttavia la possibilità di giocare assieme a persone esterne alla scuola è una cosa giusta, e non si può limitare un allievo dentro la propria accademia (una volta che abbia acquisito le basi della disciplina) senza dargli la possibilità di conoscere il mondo. Chi non è disposto a mettersi in gioco non è sicuro della solidità delle proprie radici.
Io insegno che la capoeira non debba essere chiusura, ma che dobbiamo essere aperti e disposti a giocare qualsiasi gioco, con chiunque. Insegno ai miei allievi a stare attenti e protetti quando giocano con persone che non conoscono. E' però fondamentale rispettare gli altri e pretendere rispetto. La prima cosa che chiedo ai miei allievi per prepararsi a confrontarsi con gli altri è di giocare anche con i principianti senza fare loro male e con grande controllo dei colpi e dei movimenti.
Durante una roda ognuno è responsabile dei propri movimenti, e il vero capoerista si vede dal rispetto con cui tratta i principianti. In molti batizado e cambio di cintura si vedono professor, contra mestre, mestre picchiare gli allievi come se fossero animali e in questo modo mancano di rispetto a loro, a se stessi e alla capoeira.
D'altra parte nella roda possono succedere anche episodi spiacevoli, e anche un maestro durante una roda può commettere errori e deve continuare a imparare proprio da quelli. A me per esempio è successo di fare male a un giovane capoerista. Non era mia intenzione, e il ragazzo si è fatto male nella caduta e non a causa del mio colpo, tuttavia io ne sono stato in qualche modo responsabile e ancora oggi ne sono dispiaciuto. Per questo oggi quando gioco nella roda con un principiante presto ancora più attenzione e ho sempre in mente quell'episodio. Da questa vicenda ho anche imparato che è molto importante che un maestro insegni subito ai suoi allievi come cadere correttamente, cosa alla quale io presto molta attenzione nella mia scuola.
Un capoerista deve sapere avere rispetto verso tutti. Ricordo che il Gran Mestre João Grande una volta mi disse: «A un certo punto a Salvador de Bahia sono stato messo come un pezzo da museo nell´accademia di un maestro perché lui voleva essere il dio della Capoeira Angola. Ma non era questo che volevo: desideravo continuare ad insegnare e tenere viva la pratica. Oggi sono considerato un maestro in America». Mestre João Grande oggi dirige una grande scuola a Manhattan , ndr). Certo un capoerista esperto deve anche possedere gli strumenti per difendersi di fronte a scorrettezze e mancanza di rispetto. Ma gli strumenti non derivano dalla rabbia quanto piuttosto dalla tecnica. Una volta sono stato invitato a un batizado in Italia dove, giocando con un contramestre che probabilmente non mi portava rispetto, sono stato provocato per cinque volte. Per fortuna ho mantenuto la calma e ho ricordato gli insegnamenti del mio Maestro Brasilia e un vecchio detto dei miei genitori: «Menino preste atenção: una volta va bene, due volte è troppo, tre volte è esagerato, quattro volte pensaci bene e cinque… sara l´ultima volta!»: ho aspettato che fosse evidente che lo scopo di colui che giocava con me era pura sfida e mancanza di rispetto e poi, trovando lo spazio opportuno l`ho spiazzato completamente con un colpo molto efficace. In quel momento tutta la sala ha applaudito spontaneamente, per la mia tranquillità e per il gesto tecnico che avevo eseguito.
Oreste, un lettore di `Musibrasil` di Pescara mi scrive: «Complimenti per i vostri articoli. Questa stupenda arte la pratico da poco ma è la mia passione da anni e niente di più vero trovo abbia scritto perché questa nobile arte viene troppo spesso fraintesa e non capita». Sembra vi siano allievi più maturi di molti insegnanti che ci sono in giro. Il rapporto tra i maestri purtroppo è molto complicato, per diverse ragioni, alcune delle quali partono da molto lontano. Fortunatamente per gli allievi le cose sono molto più semplici, e alla base di tutto c’è solo la voglia di giocare assieme. Per questo sono fiducioso nel futuro della capoeira in Italia.
Credo infatti che la capoeira si diffonderà sempre di più, qui in Italia, e quindi è molto importante restare aperti e in contatto con le tante realtà che la praticano, e con gli altri aspetti che sono ad essa complementari come il samba de angola, roda, maculelê, frevo, dança do fuoco, e altri ancora. Si tratta di realtà che nella mia scuola hanno tutte un loro spazio e una loro importanza. Per questo è importantissimo che chi insegna conosca bene i fondamenti della pratica. Non è sufficiente avere cinque anni di capoeira per insegnare autonomamente, magari con il supporto di un maestro che si vede soltanto una volta all`anno in occasione del batezado. Imparare la capoeira è una pratica quotidiana, un percorso comune tra allievo e maestro, uno scambio continuo che non si può risolvere in pochi giorni all’anno. Per questo i gruppi «autogestiti» sono molto pericolosi, soprattutto per gli allievi.
Termino riportando un brano di un mail inviatomi da Silvia, una ragazza di Treviso: «Grazie, Mestre Chiquinho, il suo contributo come quello di persone che hanno esperienza è fondamentale oggi per portare avanti un impegno in modo serio e sviluppare quest`arte davvero completa, saggia e allo stesso tempo sempre nuova. Di nuovo, un grazie di cuore».
Davvero credo che la capoeira serva a unire e non a dividere. E questo è alla base della sua storia: infatti la capoeira era una sola ed è nata per unire gli schiavi di culture diverse, e questo li ha fatti vincere la schiavitù: i padroni li volevano divisi, perchè divisi erano deboli; loro hanno superato le differenze e nell`unione di tutto è nata la capoeira. Successivamente qualche furbo ha voluto creare divergenze volendo tutto per sé e rimanendo senza nulla in mano.
Molta importanza ha l`aspetto culturale della capoeira: colui che la insegna che ha il compito di insegnare una disciplina e tramandare l`aspetto filosofico. Proprio per questo motivo non possono essere mischiate diverse scuole ma tutti gli insegnamenti devono essere impartiti dallo stesso Mestre. La mia idea è che un capoerista debba andare ovunque c`é una roda, vedere e decidere se l`energia è buona o cattiva, non stabilirlo prima di vedere. Chi vivrà vedrà!