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La sensualità del forrò
Musilbrasil.net - Novembre 2008
Mestre Chiquinho
La storia delle Americhe, e soprattutto la storia del Brasile, nasce dallo scontro di culture e etnie differenti. Le arti tradizionali e folcloriche del Brasile ci insegnano con la loro storia (che è la storia del Brasile) che uno "scontro" fra culture e popoli diversi può trasformarsi in un "incontro", generare una nuova forma di cultura e un nuovo popolo.I diversi maestri, ispirandosi a questo principio, cercano attraverso l'insegnamento la diffusione e l'approfondimento di tali attività in Italia, cioè di favorire un incontro fra le culture mondiali e quella brasiliana; di approfondire la conoscenza dei diversi costumi di offrire anche uno spazio e un tempo per coltivare la propria passione a tutti coloro che hanno un forte interesse per tutto ciò che riguarda il Brasile.
Incontro tra linguaggi espressivi
Le arti tradizionali e folcloriche del Brasile, oltre a nascere da un incontro tra culture e etnie differenti, nascono da un incontro fra più linguaggi espressivi. La capoeira, il maculelê, il samba, il frevo, carimbo, jongo, il forró, puxada de rede ecc. sono arti, espressioni corporee e quindi danze, a ritmo di musica accompagnate da canti. Esse rappresentano l'unione di discipline diverse in un'unica arte.
In questo articolo parlerò del forró, ballo brasiliano molto amato in Brasile che, pur avendo radici antiche, è oggi molto popolare anche tra i giovani. Si può affermare che oggi in Brasile nei locali si propone spesso una roda di capoeira che termina con un samba de roda e prosegue con una banda de forró.
Nell'isola africana de São Tomé il forró ( letteralmente: «schiavo affrancato», ndr) è un idioma creolo derivato dal portoghese e parlato nella piccola isola africana. Noto anche come crioulo santomense , non va confuso con il santomense , vale a dire il dialetto portoghese parlato nell'arcipelago forró ( si pronuncia forrò con la la "r" che in brasiliano è quasi muta, molto simile a quella francese di "merci", ndr) è la più diffusa danza popolare del Nordest del Brasile . Tra le varianti del forró si distinguono il baião, il coco, il rojão, la quadrilha, il xaxado e il xote.Il forró è un tipo di musica tradizionale proveniente dal sertão del Nordest, o regione interiore. Il suo stile è un insieme di ritmi europei, africani e indigeni fortemente caratterizzati dal suono dell'accordion e degli strumenti percussivi (triangolo, surdo e pandeiro). Le sue origini sono alquanto dibattute.
La versione più popolare è quella che coinvolge gli inglesi di ogni ceto. Infatti secondo questa spiegazione, un gruppo di inglesi settler residenti in Pernambuco (una stato della regione Nordest del Brasile) gestivano una taverna che ospitava danze aperte a tutte le persone dell'area indipendentemente dal loro sesso o ceto sociale. Essi chiamarono tali danze "For all", che fu trasformato dagli abitanti di lingua portoghese in forró. Questo è il racconto tipicamente narrato dai musicisti del ventesimo secolo. Tale spiegazione è tuttavia confutata dato che gli insediamenti anglosassoni in tale zona del Brasile si ebbero cinque anni dopo la pubblicazione di un'incisione dal nome "Forró na roça" di Manuel Queirós e Xerém avvenuta nel 1937
Secondo un'altra spiegazione offerta da un illustre studioso delle manifestazioni culturali popolari brasiliane, Luís da Câmara Cascudo, il nome deriverebbe dalla riduzione della parola "forrobodó" che significa «trascinare i piedi», «confusione» o «disordine».
Il forró è un ballo di coppia, molto sensuale nonostante sia decisamente ritmato. Il suono è allegro, ricorda un miscuglio di samba reggae e merengue . La musica, molto vivace e travolgente, è suonata dal vivo da orchestrine composte da diversi elementi con fisarmonica , zabumba , triangolo , tamburello ( pandeiro ) e altri strumenti sia tradizionali che moderni, puntualmente amplificati con monumentali casse, simile alla polka , che rielaborata con lo spirito locale e adattato alla briosa musicalità brasiliana, con l'accompagnamento degli strumenti a disposizione prende forma autonoma e diviene il ballo più praticato nel Nordeste .
Per capire la popolarità di questa musica, basti pensare che tantissimi locali serali sono adibiti esclusivamente a piste da ballo di forró, e addirittura questo genere trova spazio anche in discoteca , dove musica techno e house si alternano a band che suonano dal vivo.
Il forró è la tipica musica del Nordest brasiliano. E' una musica che ha una forte connotazione contadina che però, grazie all'allegria del suo ritmo e alla facilità di esecuzione, è diventata popolare in tutto il Brasile.
Esistono diversi tipi di forró e tre tendenze piuttosto tipiche: il forró tradizionale detto anche «pé de serra» (preferito dagli anziani), il forró universitario (preferito dalla gioventù) e il forró stilizzato (che potremmo definire più da show). Si balla dappertutto, ma soprattutto nelle feste di piazza, in particolare nel mese di giugno durante le celebrazioni per la festa di San Giovanni. In occasioni come questa, in città come Caruarú e Campina Grande si tengono grandi festival all'aperto dedicati al forró.
Durante uno dei miei viaggi mi è capitato di fare sosta anche ad Aracajú, nello stato di Sergipe. In quella occasione mi ha particolarmente commosso vedere autobus pieni di anziani, provenienti dai paesi dell'interno, ansiosi di ballare al suono delle migliori orchestre locali. Un gruppo di essi indossava una maglietta che recava la scritta: « Nao tem edade pra viver » (non c'è età per vivere): non è forse così?
Vi sono poi altri ritmi che possono essere considerati delle variazioni sul tema: il baião, che si caratterizza per un modo particolare di suonare il lundu (integrazione tra ritmi africani e portoghesi) da parte dei suonatori di viola (strumento appartenente alla famiglia del violon); il xaxado, il cui nome deriva dal suono che facevano le scarpe strisciando sul pavimento; il coco, che è una fusione di ritmi africani e indigeni.
La danza
Il forró si balla in coppia con differenti evoluzioni a seconda se si tratti di forró univeristario o di forrò del Nordest. La differenza principale tra questi due forró è che il nordestino ha più malizia, più sensualità e ci vuole maggiore complicità da parte della coppia. Il forró universitario ha più evoluzioni, più passi. I passi principali del forrò universitario sono: la "dobradiça" (apertura laterale come una porta); la "caminhada" (invece di procedere di lato la coppia cammina avanti e dietro); la "comemoração" (stile di ballo con la gamba del cavaliere in mezzo alle gambe della dama).
Il passo del forró universitario è due-due, quello del forró nordestino è uno-uno (avanti e indietro): si alza la gamba e le teste del cavaliere e della dama si accostano. Ma il ballo si caratterizza anche per tanti altri passi che a seconda delle regioni assumono caratteristiche differenti, dal più antico baião al più moderno forró-lambada.
Il simbolo per eccellenza di questo genere musicale è rappresentato dal cantautore Luiz Gonzaga (1912-1989). Luiz naque in una fazenda nello stato del Pernambuco dove il padre svolgeva l'attivita' di latifondista e nei momenti liberi aggiustava gli strumenti. Fu proprio grazie a al padre che Luiz imparò a suonare: era un adolescente quando iniziò la carriera e partecipava alle feste di paese accompagnato dal padre.
Rappresentante della cultura nordestina, Luiz mantenne sempre vive le sue origini. Il genere musicale che lo consacrò fu il baião che consiste in un forró più lento chiamato xote. Nel 1939 Luiz si trasferì a Rio De Janeiro dove suonava nei locali più malfamati. Fu soltanto dopo la partecipazione alla trasmissione radiofonica di Ary Barroso che riuscì a ottenere il successo. La canzone emblematica della sua carriera è "Asa Branca" che in compagnia di un amico Humberto Texeira compose nel 1947. Nella città di Caruarú c'è un museo dedicato a lui.
"Asa Branca"
Autori: Luiz Gonzaga e Humberto Teixira
Quando oiei a terra ardendo
Qual fogueira de São João
Eu perguntei a Deus do céu, ai
Por qué tamanha judiação
Qui braseiro, quì fornalha
Nem um pé de prantação
Por falta d'água perdi meu gado
Morreu de sede, meu alazão
Inté mesmo a asa branca
Bateu asas do sertão
Ento ce eu disse adeus Rosinha
Guarda contigo meu coração
Hoje longe muitas leguas
Numa triste solidão
Espero a chuva cair de novo
Pra mim vortar a pro meu sertão
Quando o verde dos teus oios
Se espaìa na prantação
Eu te asseguro não chore não, viu
Que eu vortarei,viu, meu coração
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