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Capoeira, sport o cultura? parte 1
Musilbrasil.net - Maggio 2008
Mestre Chiquinho
Un dibattito che sta interessando la capoeira, soprattutto in Brasile, riguarda la sua definizione come una pratica eminentemente sportiva o piuttosto, principalmente, culturale. A partire dagli anni 70 si è osservato un processo di "sportivizzazione" dovuto principalmente al legame con la Confederazione brasiliana di pugilato (Cbp) di questa disciplina, che ne incrementò il numero di competizioni, festival e tornei, strutturati sulla falsa riga di quelli di boxe.Ma considerare la capoeira una mera pratica sportiva è riduttivo, poiché la presenta come unidimensionale e frammentata ignorando gli aspetti che tanto la distinguono da ogni altra pratica, come il legame con la propria storia, con la realtà socio-politica, il valore artistico ed espressivo di questa «cultura corporea del movimento».
D'altro canto però non si possono ignorare aspetti propriamente sportivi, come la presenza di competizione, la necessità di un duro allenamento per poter rendere al massimo, la disciplina e altri. La capoeira è una manifestazione "oriunda" delle classi subalterne, dei negri schiavi, proibita lungamente dal potere costituito. La sua inclusione nel novero delle pratiche sportive risulta dunque straniante: «Il capoeira, fin dalla sua comparsa fu considerato un emarginato, un delinquente da cui la società doveva guardarsi, e le leggi penali avrebbero dovuto imprigionarlo e punirlo». (Rego, 1968). Tuttavia entrando a fare parte del mondo sportivo, la capoeira passa a incorporare codici e valori differenti, viene ricodificata e regolata tanto da potersi riscattare ed essere infine accolta dalla società civile.
Sport significa una qualche forma di esercitazione fisica (gioco, lotta, danza e ginnastica) il cui obiettivo è legato ad una forma di rilassamento e di distensione o piuttosto di riscatto rispetto allo stress lavorativo e alla vita quotidiana; o ancora una forma per canalizzare l'aggressività oppure soddisfare una necessità di partecipazione collettiva. Le caratteristiche di base che caratterizzano lo sport possono essere riassunte in competizione, rendimento fisico e tecnico, risultati, razionalizzazione e scientificità dell'allenamento. E' importante osservare come queste caratteristiche siano intimamente legate ai principi che reggono la società capitalista. Le principali anime dello sport sono due secondo Bracht (1997): lo sport di alto rendimento o da spettacolo e lo sport come attività di svago. Lo sport come svago deriva da quello ad alto rendimento o da spettacolo, ma si sviluppa diversamente grazie a un differente senso interno. A proposito dello sport ad alto rendimento, alcuni hanno criticato il contesto accademico e lo spirito di disciplina e totale dedizione al risultato che lo permea. Un esempio storicamente interessante è quello del movimento sportivo organizzato a partire dal 1913 dai lavoratori belgi, cecoslovacchi, francesi, inglesi e tedeschi con la nascita dell'"Internazionale sportiva". Le olimpiadi dei lavoratori si svolgevano senza l'uso di cronometro, misurazioni e tabelle dei risultati, e si basavano sullo sport come gioco e occasione di attività collettiva e solidarietà. Secondo questo punto di vista, lo sport «borghese» esiste come strumento di stabilizzazione sociale che distoglie l'attenzione dalle cose veramente importanti della società e dalle ingiustizie che via avvengono. Non va dimenticato però che nello sport tutti gli atleti sono allo stesso livello, senza vantaggi o svantaggi l'uno rispetto all'altro e con pari possibilità. Un concetto di uguaglianza che dovrebbe essere esteso a tutta la società.
L'altro aspetto marcatamente individuale è invece quello dello sport come addestramento del corpo e suo disciplinamento; il corpo non si esercita ma è esercitato, è regolato e condizionato dalla tecnica e dall'allenamento in vista dei risultati. Come si può notare, per alcuni aspetti questa concezione mal si concilia con il lavoro che si pratica nella capoeira. Non dimentichiamo come lo sport oggi abbia un forte valore sociale, sia positivo che negativo: grazie ai media è in grado di coinvolgere grandi gruppi di persone, sia per un festeggiamento che per episodi di isteria collettiva e violenza; ancora unisce persone di diversi mondi e credi sotto un'unica bandiera, crea amicizie ed inimicizie. Non dimentichiamo neppure il gravissimo problema del doping che in alcuni contesti prende forma di una vera e propria piaga sociale. A questo proposito chi conosce un poco il mondo della capoeira sa che in alcuni gruppi sono gli stessi «maestri» (se così si possono chiamare) a incitare gli allievi a ingrossarsi i muscoli e farsi belli in questo modo, con un evidente tornaconto personale economico e di immagine del gruppo.
(Fine della prima parte)