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Le prospettive della capoeira
Musilbrasil.net - Dicembre 2007

Mestre Chiquinho

mestre chiquinho

La capoeira oggi vive in Brasile, così come a livello internazionale, un momento delicato. Da una parte assistiamo ad iniziative e a tendenze che ci fanno ben sperare per il futuro di questa disciplina e il sostegno alla sua diffusione a livello globale. Dall'altra però - anche in questo caso sia in Brasile che all'estero - capoeristi o presunti tali, attraverso comportamenti irresponsabili e gesti molto gravi, stanno mettendo a rischio il futuro della capoeira. La mia opinione è che per salvare il presente e il futuro di quest'arte afrobrasiliana sia necessario sempre partire dal suo passato e dalla conoscenza dei grandi uomini che ne hanno fatto la storia. Soltanto conoscendo la storia e soltanto attraverso la memoria del più profondo messaggio della capoeira, che è un messaggio di desiderio di uguaglianza e di rispetto per gli altri è possibile davvero «essere capoeira». In generale è comunque importante conoscere la storia di tutti i grandi maestri del passato, perché ci consente di comprendere appieno la storia di questa meravigliosa disciplina. Tra i vecchi maestri bisogna ricordare almeno Waldemar, Caiçara, Canjiquinha , che hanno avuto il grande merito di tentare di portare un'organizzazione nella pratica e l'insegnamento della capoeira. Si tratta di maestri che hanno dato moltissimo all'arte della capoeira e hanno fatto del rispetto per l'altro una bandiera della propria pratica. Ma veniamo ai giorni nostri, e cerchiamo, come abbiamo promesso, di presentare sia quelle tendenze che ci lasciano ben sperare per il futuro, sia quelle negative contro cui, per amore della capoeira, dobbiamo combattere. Negli ultimi decenni la capoeira nel mondo ha conosciuto un vero e proprio boom: le academías si sono moltiplicate, i praticanti sono sempre più numerosi, la capoeira viene insegnata anche nelle scuole e, soprattutto, comincia gradualmente a venire meno la tradizionale diffidenza nei suoi confronti da parte delle autorità ufficiali del Brasile, che ormai tendono a riconoscerla e ad accettarla come parte integrante della cultura brasiliana. La capoeira si diffonde anche fuori dal Brasile, all'inizio soprattutto negli Stati Uniti e nell'Europa del Nord (Germania, Paesi Bassi), poi anche in altri paesi occidentali, tra cui l'Italia. La novità positiva è che oggi, finalmente e per la prima volta, questa arte è stata dotata, grazie al ministro  Gilberto Gil, di una struttura politica all'interno del governo volta alla sua salvaguardia. Il programma non si occupa solo di capoeiristas che si trovano in Brasile, ma si tratta di un progetto nazionale e mondiale che darà sostegno a tutti coloro che insegnano capoeira in altri paesi. L'idea è che ambasciate e consolati brasiliani in tutto il mondo possano dare informazioni sull'arte e sui gruppi di capoeiristas brasiliani che vivono nel paese. Un aspetto importante per l'immagine del Brasile nel mondo dovuto alla diffusione della capoeira è quello che assieme ad essa si diffonde la lingua portoghese, poichè chi si approccia ad essa entra in contatto con canti e con denominazioni di colpi per i quail non è prevista una traduzione. All'interno di questo fatto estremamente positivo però, si cela un elemento paradossale, ovvero che la capoeira stia avendo una diffusione e un sostegno nel mondo ancora maggiore rispetto a quello che ha in Brasile. E qui veniamo agli aspetti negativi e ai pericoli da cui la capoeira deve guardarsi oggi. Sono stati infatti numerosi i tentativi, in Brasile, per cercare di dare un'organizzazione unitaria all'attuale realtà della capoeira, ormai sempre più ampia, frastagliata e complessa, ad esempio attraverso una confederazione o un sistema di graduazioni che fossero riconosciute da tutti i capoeiristi. Per ora questi sforzi sono risultati vani, sia per l'impossibilità di trovare un accordo tra le diverse opinioni e punti di vista, sia perché, a giudizio di molti, è l'essenza stessa della capoeira - fatta di creatività, di fantasia, d'improvvisazione - a renderla insofferente alle norme, alle prescrizioni, alle regole codificate. Ancora oggi perciò ogni gruppo di capoeira agisce ed opera secondo norme e criteri propri, spesso non riconosciuti da altri gruppi, ed ogni incontro tra gruppi diversi finisce molte volte per generare gravi incomprensioni e violenze, quando invece potrebbe essere occasione di arrichimento reciproco. Come ad esempio in questo filmato ( http://www.youtube.com/watch?v=E1CRuWusKoE ) dove un capoeirista regional per dimostrare la sua superiorità massacra e uccide un avversario. Si tratta di un episodio gravissimo, che danneggia l'immagine di tutti i capoeristi e ferisce nel cuore chiunque abbia un approccio maturo e consapevole alla pratica della capoeira, un atteggiamento che non evidenzia la differenza che esiste di altri tipi di lotta. Questo episodo mi riempie di tristezza per la mancanza di rispetto per la «nostra capoeira», una truffa alla vera natura di questa arte spesso supportata da falsi maestri, professori e formado che dicono di diffondere la capoeira in maniera tradizionale, culturale e non «turistica nel mondo», quando invece non trasmettendo l'elemento più importante della capoeira che è il rispetto per l'altro, per i cammarada che incontri nella roda che finiscono per creare dei mostri. La capoeira è la scoperta del corpo come strumento per accumulare ricchezza, come centro del diritto alla vita. Un altro aspetto di questa incultura della capoeira, che si è diffuso negli ultimi anni e che non rispetta le origini della disciplina è lo scarso riconoscimento che viene dato alle donne capoeriste. La colpa è soprattutto dei "maestri", molti dei quali hanno un atteggiamento terribilmente maschilista. E' invece importante sapere che le donne assieme agli uomini hanno fatto la storia della capoeria! Questa è una questione che mi sta molto a cuore e a cui vorrei dedicare un articolo presto.

Perciò non dimenticate mai questo corrido :

E é éé
Capoeira é pra homem menino e mulher