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La "nascita" del capoerista
Musilbrasil.net - Maggio 2007
Mestre Chiquinho
Sabato 21 e domenica 22 aprile si è svolta la cerimonia di batizado e troca de cordão del Grupo Capoeira Angola Oloxum, a Reggio Emilia, presso la palestra Let's Dance. Il batizado è un momento molto importante nel processo di crescita di un allievo perché rappresenta il suo ingresso ufficiale nella comunità della capoeira e l'accoglienza in un gruppo, che viene simbolizzata dall'attribuzione di un apelido e del primo cordão, nel caso del gruppo Oloxum, di colore verde.
Durante la mia lunga esperienza nella pratica e nell'insegnamento della capoeira ho imparato molte cose riguardo a questo argomento. I primi anni in cui ero in Italia organizzavo cerimonie imponenti invitando contemporaneamente molti maestri da tutto il paese e anche dall'estero. Può sembrare che questa scelta porti molto prestigio alla figura del mestre e al nome del gruppo, ma spesso la realtà dei fatti non è questa. Ogni anno che passava mi rendevo conto che spesso gli aspetti più importanti dell'insegnamento della capoeira erano messi da parte: i capoeiristi più avanzati, mestre compresi, si limitavano a mostrare la propria bravura, a sfidarsi tra loro nella roda - cosa che a volte generava liti e confusione -, a sopraffare gli allievi più giovani e i principianti solo per il proprio orgoglio. É accaduto anche che qualche allievo si facesse male. Da alcuni anni a questa parte ho cambiato modo di organizzare questi eventi e ho deciso di limitare gli ospiti a un piccolo numero ben selezionato. In questo modo il batizado è riconsegnato ai legittimi proprietari: gli allievi. Dopo un intero anno di duro lavoro e allenamenti è fondamentale che l'allievo abbia la possibilità di mettersi alla prova, di testare quanto ha imparato, di conoscere nuovi modi di intendere il gioco e confrontarsi con essi.
Ma come è possibile che ciò avvenga se il principiante non ha nemmeno la possibilità di entrare nella roda ? Com'è possibile quando gli insegnanti stessi non gli portano rispetto pensando solo a se stessi e alla propria immagine? Sono domande che ciascun istruttore dovrebbe farsi.
La capoeira in Italia è cambiata molto negli ultimi anni: ormai ci sono molti allievi con esperienza che conoscono questa arte e capiscono la differenza tra un modo «buono» e uno «cattivo» di praticare capoeira. Se non sono onesti con i propri allievi, gli insegnanti di oggi rischiano, molto più di dieci anni fa, di rimanere senza più un gruppo, solo con tanti principianti che dopo due o tre anni aprono gli occhi e se ne vanno da qualcuno che si dimostri più serio. Un passo importante in questo è quello di organizzare un buon batizado, in cui ogni capoeirista possa esprimersi, che abbia un valore profondo per ciascuno. Quando ero in Brasile, ad esempio, a ogni batizado erano invitati genitori e parenti di chi otteneva un cordão. E ciascuno portava da casa qualcosa da mangiare e da bere, poi tutto si concludeva con una grande festa con anche familiari ed amici.
Quest'anno abbiamo avuto come ospiti mestre Marcio (Grupo Pernada Baiana, Roma), contra-mestre João Paulo Trovoada (Grupo Naçao Capoeira, Cremona) e professora Molinha ( Grupo Capoeira Sou Eu, Milano). Colgo l'occasione per ringraziarli da parte dei miei allievi per la professionalità e lo spirito disponibile e rispettoso che hanno mostrato nei nostri confronti. Sono convinto che queste siano doti indispensabili per un buon capoeirista di oggi, in qualunque parte del mondo, qualunque sia la sua nazionalità.
Ricordiamoci che é stupido voler chiudere la capoeira in una scatola: la capoeira è una disciplina di tutti, è luta de libertação , è libera e come tale va trasmessa. Non possiamo separarla dalla cultura in cui è nata e cresciuta o non sarebbe più capoeira, ma non possiamo neanche pretendere che sia soltanto baiana o brasiliana: la capoeira è di chiunque la voglia apprendere con serietà, rispetto e dedizione.
"Se vocé faz um jogo ligeiro
E da um pulo pra lá e pra cá
Não se julge tão bom capoeira
Que a capoeira não é tão vulgar
Para ser um bom capoeirista
Pra ter muita gente que lhe da valôr
Vocé tem que ter muita humildade
Tocar instrumentos e ser bom professor
O capoeira faz chula bonita
Canta o lamento com muita emoção
Quando vêr o seu mestre jogando
Ele sente alegria no seu coração
Ele joga angola miudinho
Se a coisa esquenta não corre do pau
Tem amigos por todos os lados
Um grande sorriso também não faz mal
Isso è coisa da gente
Ginga pra lá e pra lá
Mexe o corpo ligeiro
A mandinga nao pode acabar
Commenti dei partecipanti
«Questo batizado è stato organizzato in modo di poter coinvolgere non solo un gruppo di avanzati, ma anche chi vi ha partecipato per la prima volta o chi comunque è alle prime armi; ha permesso di conoscere e far propri sia semplici movimenti e astuzie da riproporre in roda, ma anche acrobazie per accrescere lo spettacolo, sempre però (o quasi) alla portata di tutto il gruppo. Nella roda finale si è creata un'energia che si è mantenuta quasi fino alla fine, inoltre la presenza di scuole diverse ha permesso di conoscere nuovi suoni, canzoni e stili. Perfetto il coinvolgimento di tutti i partecipanti e la possibilità di confrontarsi a livelli più o meno medesimi, ma soprattutto di misurarsi con i maestri o chi per loro (utile per capire quanto ancora si possa imparare e stimolando così il desiderio di continuare ad apprendere e a crescere in questa disciplina). Tutto questo però senza negare splendidi spettacoli ed esibizioni ad alto livello. E' stato un batizado che ha permesso di far avvicinare diverse scuole cercando di creare un gruppo compatto e numeroso, ma soprattutto ha dato la possibilità a tutti di offrire un proprio piccolo momento di capoeira, lasciando tanta voglia di continuare a conoscere ed amare quest'arte». (Risadinha) «"Let's Dance" di Reggio Emilia: ecco il luogo che ha reso possibile il batizado del Grupo Oloxum. Mestre Marcio, contramestre João Paulo e professora Molinha sono giunti da altre città e hanno reso possibile lo svolgimento di un evento così sentito dai partecipanti che negli anni, o anche solo da pochi mesi, hanno avuto la possibilità di avvicinarsi a questa cultura che è la capoeira. Il batizado è la massima espressione del fenomeno di aggregazione e condivisione di cui la capoeira si fa carico quotidianamente. Allievi provenienti da diverse città, quali Reggio Emilia, Parma, Bologna, Cesena e Milano, si sono incontrati, conosciuti, e hanno confrontato i propri stili in quell'unica grande roda che a poco a poco li ha visti tutti protagonisti. Forza scaturita dalla musica, dai canti tradizionali, e dai cori che echeggiavano in quella stanza, accompagnavano i giochi degli allievi e dei maestri. Il pubblico non è mancato per osservare e ammirare questi aspetti della capoeira. Ora già attendiamo impazienti il Batizado 2008». (Palmito)
«Se dovessi esprimere con una parola la manifestazione di quest'anno userei certamente "tradizione". Sono rimasto piacevolmente impressionato dai maestri che hanno tenuto le lezioni, sia per contenuti che per metodo d'insegnamento, in quanto non sì è solo pensato ad insegnare qualcosa di particolarmente spettacolare o eccessivamente difficile come si potrebbe fare per suscitare ammirazione, ma alla praticità e all'armonia del movimento che deve andare a creare nella roda. Credo che mestre Chiquinho dica bene quando afferma che la capoeira sia fatta per creare energia, armonia e allegria. E credo di aver ritrovato questi concetti in questi due giorni, sia da parte in chi insegna che in chi doveva imparare, segno che il messaggio è giunto all'orecchio di tutti. Sicuramente quello della palestra il primo giorno è stato un po' un problema, inutile nasconderlo (lo spazio era piccolo e molti i partecipanti), cosa per altro risolta nel secondo. Ma ai fini dell'arte ci si può ritenere soddisfatti, o almeno io lo sono». (Gafanhoto)
«Quest'anno sono passato alla blu, la terza cintura... ma la sera prima l'emozione era la stessa della prima volta... Arrivi in palestra e senti il cuore a mille di chi è al suo primo batizado, ascolti il tuo e ti accorgi dello stesso ritmo... Si comincia! Ora il ritmo è scandito dall'atabaque, ti muovi come gli altri, respiri come gli altri... Sudi, provi, giochi... ridi con tutti, scherzi con il mestre... il ritmo sale, l'emozione cresce... È allora che senti la capoeira dentro, e diventi capoeira...». (Açai)
«Il batizado è una tradizione, ma forse per via del mio carattere, lo vedo come una festa gioiosa e un occasione per ritrovare amici. La cosa che ogni anno mi entusiasma è vedere i principianti col cuore in gola per paura di fare brutta figura e ansiosi di entrare in roda; mentre gli allievi avanzati cantano e si prodigano in evoluzioni e incastri loro rimangono basiti a bocca aperta. È strano vedere come da un anno all'altro le nuove generazioni siano incitate proprio da quegli ex-principianti. Tutti vengono a fare parte di una grande famiglia in un giorno di festa dove anche gli ospiti venuti da lontano ne fanno parte. Tutti insieme e uniti per la autentica capoeira. Guardate questo video su una danza della Martinica di nome Ladja che mi ha fatto conoscere mestre Chiquinho: http://www.youtube.com/watch?v=Rl4CEEse_fI Ora ho capito da dove viene la mandinga del mio maestro». (Forrobodò)