(+) interviste > chiquinho > capoeira e candomblè
Capoeira e Candomblè
Musilbrasil.net - Aprile 2007
Mestre Chiquinho
Il candomblé è l'espressione più antica della religiosità afrobrasiliana. La sua origine si perde negli antichi culti delle popolazioni di lingua Yoruba , native dell'africa occidentale (Benin, Nigeria e altri) che raggiunsero il Sudamerica durante la tratta degli schiavi. Si stima che tra il 500 e la metà dell'800 furono portati in Brasile 20 milioni di africani di varie regioni ed etnie. Una volta in America gli schiavi non abbandonarono la loro cultura e i loro dei, anzi cercarono di mantenerli a tutti i costi, nonostante le repressioni e l'imposizione del cattolicesimo europeo. In tutti gli anni di repressione le varie tradizioni africane si fusero tra loro e con quelle native, assimilando anche aspetti delle cultura dominatrici, tanto da dare vita a una identità culturale e religiosa tutta brasiliana. La stessa cosa accadde nelle altre colonie sudamericane, come ad esempio in Martinica, Cuba, Porto Rico e altri.
Le religioni di origine Yorubá sono basate su una cosmologia che vede in cima un creatore, Olofi o Olofin , affiancato da due divinità principali, Olodumarê e Olorum , a formare un sorta di trinità, cui seguono tanti dei, gli Orixás , che incarnano i vari aspetti della natura e dell'animo umano come Exu, Xangô, Ogum, Yemanjá, Oxóssi, Ossain, Iansâ, Obá, Oxum . Ciascun Orixá ha i propri colori, i propri simboli, i propri cibi e i propri oggetti e giorni della settimana e sono celebrati in cerimonie collettive a base di musiche, canti e danze rituali guidate da baba o yalorixá o babalorixa ( pai e mâe-de-santo ), i sacerdoti e le sacerdotesse del culto. Nella pratica religiosa sono considerati anche gli Eguns , divinità intermedie, e gli antenati morti, le entità spirituali più vicine agli uomini.
Spesso le cerimonie sono caratterizzate da fenomeni di trance e variano nella forma per zona geografica e gruppo etnico d'origine ( le nações ). Fino ai primi decenni del ‘900 la pratica del candomblé era vietata in Brasile e veniva praticata in segreto o sotto false apparenze. Questa è il prima grande punto di contatto con la capoeira. Gli anni 20 del novecento in particolare furono caratterizzati da un vera e propria repressione violenta ad opera della polizia. Gli aspetti della cultura africana dovevano scomparire dal Brasile perché considerati primitivi, impedivano al paese di considerarsi una «vera nazione moderna». Inoltre erano patrimonio degli ex schiavi che ora vivevano ai margini della società, ladri e criminali. Infine erano bandiere sotto cui i disperati potevano unirsi per reclamare giustizia, a scapito dei più ricchi.
Il secondo punto è, come già detto, l'origine afrobrasiliana: candomblé e capoeira si svilupparono dallo stesso sfondo culturale - le tradizioni africane -, ma contaminate da quelle native ed adattate alla società coloniale. Il terzo è l'aspetto musicale. Sia i rituali del candomblé, sia la capoeira sono caratterizzati dalla musica che ha l'obiettivo di armonizzare il gruppo, di sincronizzare i corpi e le voci, di portare i presenti in uno stato alternativo di coscienza. Quest'aspetto rappresenta la spiritualità pratica della capoeira, che quasi nessun capoeirista può negare di avere provato.
capoeira e candomblé sono l'uno il proseguimento dell'altro perché nascono dallo stesso modo di vedere il mondo ed il suo scorrere: la roda incarna la nostra vita e tutto ciò che può accadervi, proprio come gli Orixás sono le forze del mondo in movimento cui siamo soggetti. Non è un caso se per augurarsi buona fortuna i capoeirista usino la parola Axé . Nel candomblé l'axé è l'energia sacra che è in tutti gli esseri viventi, uomini, animali o piante, è la forza vitale carica di positività. A livello manifesto però questo legame con la spiritualità è difficile da trovare, almeno non in tutte le Academìas. La diffusione della capoeira Regional di Mestre Bimba fu sostenuta politicamente dal partito del presidente dittatore Getùlio Vargas perché rappresentava una dimensione più brasiliana e meno africana della disciplina.
La Regional era meno legata alle tradizioni del passato e tralasciava gli alcuni aspetti africani come la vicinanza esplicita agli elementi del candomblé, mantenuti invece dalla tradizione di Mestre Pastinha . Non a caso la batéria angola includeva l'atabaque, strumento per eccellenza del candomblé. Dagli anni 30 in poi certe tradizioni della capoeira si sono evolute tenendo poco conto di queste antiche tradizioni e dei legami spirituali. È anche vero però che non tutta la capoeira del passato era candomblé: esistevano casi limite e una vasta maggioranza di uomini e donne che oscillava tra questi.
Mestre Carcarà racconta: «Il tramite della capoeira è il candomblé. Il ritmo della capoeira angola è il ritmo afoxé. Un tempo, il capoeirista aveva un forte legame con il candomblé, perché il rituale per diventare mestre di capoeira era lo stesso di quello usato per l'Ogan del candomblé. Il capoeirista doveva restare 21 giorni nella camarinha, vestito di bianco e con la testa rasata. Lì imparava le preghiere per proteggersi dagli spari delle pistole e dalle coltellate. Gli erano altresì vietati alcuni alimenti. Dopo 21 giorni faceva 21 bagni con dell'erba sacra e poi visitava 21 maestri di cui l'ultimo era il più anziano. Terminata la permanenza nella camarinha il capoeirista usciva camminando all'indietro e guardando per terra. Dopo altri 7 giorni di astinenza sessuale, riceveva in dono dal suo maestro un fazzoletto di seta, un rasoio e un dobrão».
Oggi tale rituale è scomparso perché la capoeira è diventata una mera fonte di reddito. Questo è il caso, probabilmente, dei mestres (il termine nacque per designare proprio queste figure) che erano stati incaricati da un terreiro (cioè il tempio, la chiesa del candomblé) di proteggere questo ed il suo territorio e che spesso oltre ad essere eccezionali capoeirista avevano importanti ruoli religiosi. Al contrario molti capoeiras (coloro che praticano questa arte) erano malandros ( malviventi ) o rivoluzionari o persone con pochi interessi religiosi. In definitiva capoeira e candomblé sono manifestazioni di un unico modo olistico di intendere la vita. La prima è principalmente fisica, il secondo invece spirituale, ma richiamano costantemente l'una all'altro, quasi come due facce della stessa medaglia.
Per imparare la capoeira non è necessario conoscere e praticare il candomblé. La capoeira è un'arte a se stante e completa, che segue nel suo evolversi l'evoluzione della società e riflette la vita di chi la pratica. Non dimentichiamo però che deve la sua origine alla situazione, unica al mondo, che si è creata in Brasile, ed è diventata ciò che è anche grazie al legame stretto e per certi versi indissolubile con la religiosità afrobrasiliana. Se impariamo a essere attenti possiamo vedere questo legame: osservarlo e conoscerlo può insegnarci molto sulla capoeira. E anche su noi stessi.