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dopo la schavitù
l'inizio di una nuova era

Con l'abolizione della schiavitù, alcuni ex-schiavi ritornarono in Africa, ma la maggior parte di loro rimase in Brasile. I fazendeiros però, non erano più interessati a loro come forza lavoro (motivo principale dell'abolizione) in quanto gli immigrati stranieri costavano meno.
Questa massa di ex-schiavi si diresse dunque verso le grandi città, tuttavia non tutti riuscirono a trovare un lavoro e una casa (prima gli schiavi abitavano tutti insieme nella senzala, un'abitazione costruita apposta all'interno della fazenda), si istallarono così nelle vicinanze delle città creando le prime bidonvilles.

Non sapendo come sopravvivere essi usavano la capoeira in diverse maniere: alcuni facevano i primi spettacoli nei pressi dei porti per i turisti ed i marinai che arrivavano e con le mance compravano quel po' che riuscivano per sfamarsi; altri si organizzarono in gangs criminali rubando e assaltando i più ricchi; altri ancora venivano assoldati dai politici o dalle persone influenti come "guardie del corpo" e molte volte la loro conoscenza della capoeira veniva usata dai loro padroni (sempre padroni erano!) anche a scopi politici, come per esempio nella lotta tra repubblicani e monarchici. La principale attività di questi capoeristi (nome di chi pratica la capoeira) era disturbare la vita politica del paese.

Già nel 1890 anche molte persone ricche ed influenti che facevano parte dei più alti livelli della società erano diventati praticanti della capoeira. Questo rappresentava una minaccia per il governo, per cui venne creata una speciale forza di polizia al fine di tenere la situazione sotto controllo.
Venne introdotto un rigido codice penale nel cui capitolo B erano dedicati ben 10 articoli relativi alla pratica della capoeira. In seguito una legge ancora più dura stabiliva che chiunque praticasse la capoeira, ricco o povero, sarebbe stato espatriato.
Per dare forza a questa legge il presidente nominò Sampaio Ferraz a capo della polizia, con l'incarico di essere inflessibile (cosa per la quale peraltro era famoso) nell'eliminazione di questa "piaga sociale".
Sampaio è ritenuto il più duro capo della polizia in tutta la storia del Brasile, peggiore anche dei capi militari presenti durante la dittatura.
Interessante è il fatto che Sampaio stesso era ritenuto un abile capoerista, considerato il terrore di tutti coloro che lo conoscevano. La forza speciale di Sampaio era obbligata ad imparare la capoeira per sfidare i nemici sul loro stesso terreno, non fosse stato per la grande resistenza dei capoeristi e per l'aiuto dato loro dalle persone influenti che li proteggevano, Sampaio sarebbe riuscito nel suo scopo.
Un incidente causato proprio da Sampaio, condusse ad una crisi di governo, egli arrivò ad arrestare un membro della famiglia di un ministro, il famoso Juca Reis.
Dopo vari tentativi di riconciliazione due ministri dettero le dimissioni e Juca venne esiliato.
Ci si aspettava che questo incidente provocasse un cambiamento, infatti l'opposizione al governo creò la cosidetta "milizia negra", al fine di destituire il presidente. Questo corpo era composto esclusivamente da capoeristi.
La polizia era impotente contro di loro e proprio quando la situazione diventava sempre più tesa, il Brasile entrò in guerra con il Paraguai. La milizia negra venne inviata al fronte e quando tornò vittoriosa i suoi componenti diventarono eroi nazionali.

La capoeira entrò in un'altra fase della sua storia.